04 aprile, 2014

Rain & Tulips.

Il cielo promette pioggia.
Ma anche la pioggia ha il suo perché, qualche volta. Sono giorni di grandi lavori, di cose belle, altre meno, altre di più, e sono la maggior parte, e alla fine, la scatola delle cose brutte è talmente piccina che nemmeno vale la pena di prenderla in considerazione.
La mia casa è disseminata di colori e tulipani e sacchettini trasparenti, quelli dei biscotti e nastri a quadretti e fogli e appunti volanti. Mi appunto sempre le cose, salvo poi smarrire i bigliettini, e raramente mi scordo di qualcosa, si vede che la mia mania di scrivere basta da sola a farmele ricordare, le cose.
Promette pioggia.

Ci sono mattine che ti svegli male perché hai dormito poco, perché la civetta del tiglio non la smetteva di dire la sua, una volta mi spaventava, adesso invece mi piace.
E poi, ci sono mattine che sì hai dormito pochissimo, ma invece ti svegli già scema e ridi di niente, a colazione, e ti inventi perfino che il pino del Prato di Là si muoveva a ritmo della musica, Mamma Sei Fuori, già di prima mattina è un gran complimento.

Promette pioggia.

E oggi non mi importa. Ho un appuntamento con una distesa dei miei fiori preferiti insieme agli anemoni e al lillà, mi aspettano migliaia di tulipani e cose belle e forse il freddo e la pioggia sottile di aprile, basta che non sia un temporale che proprio non mi serve, la pioggia di aprile è profumata e sa di buono, sarò in mezzo ai fiori, perciò sono contenta e già scema di prima mattina, ho mille cosa da fare e le faccio una per volta, anche la fatica più fatica è più leggera se canti un pochino, pianissimo, come a non voler rompere un incantesimo, come a camminare sulle margherite del pratino, pianissimo per non rovinarle, oggi sono nel mood dei  fiori, c’è qualcosa di più bello? Promette pioggia, faccia pure.


Da domani e fino al 1 maggio, Messer Tulipano, Castello di Pralormo.
Special guest Cuore di Maglia.
Due meraviglie in una.

01 aprile, 2014

Ciao Ciliegio.

Ogni volta è una sorpresa.
Si sa che il ciliegio fiorisce, lo fa ogni anno, che scoperta, è aprile, fiorisce tutto intorno e per ultimo tocca a lui, dove sta la meraviglia.
Eppure.
Eppure la fioritura del ciliegio di casa, quello del pratino, quello che fa rosa tutto intorno nella sua maestosa sofficità, è sempre accolta con un oooohhh si stupore da tutti gli abitanti della Casa in Collina.
Da tempo si sorvegliava, per essere certi di non perdere nemmeno un petalo, per avere, segretamente, il privilegio di essere i primi ad informare gli altri Hai Visto il Ciliegio?

La mattina inizia presto di questa stagione, non ci si vuole privre di nessuno spettacolo al mondo, l'alba proprio davanti al naso, quella che non ti devi spostare per vederla, alzi gli occhi e e l'hai lì, davanti, che bello è passare dal caffelatte al sole, in un istante.

Da stamattina, la scenografia della colazione si è arricchita di un particolare regale, di una nuvola soffice che diventerà rigogliosissima in pochi giorni, e lì rimarrà fino alla prima pioggia o al primo vento rabbioso che la scuoterà  ricoprendo il pratino di un tappeto di petali color meraviglia.

Ma ancora non è tempo.
Non voglio grane quest'oggi.
Non voglio menate, deliri, malinconie e magoni.
Non voglio nulla.
Solo i petali del ciliegio, la quiete accesa di questa casa, il bel sentire, le cose piane, il silenzio, anche.

Voglio ubriacarmi del rosa di questi petali, guardarli e guardarli finchè non mi faranno male gli occhi e credo mai, da quanto li amo.
Voglio immaginarmi un profumo per loro, non ne hanno nessuno, il ciliegio non profuma, ma cosa dici, in effetti è vero, ma se non ce l'hanno non importa, ne inventerò uno e farò finta di sentirlo.
Voglio un giorno normale, voglio che il rosa del ciliegio colori anche i miei pensieri, i miei passi verso dove, la mia strada. 

Verrà la pioggia fra non molto e con lei il vento stupido che spazzerà via i petali preziosi e tutto il rosa e allora questo splendore sarà un tappeto di petali tutt'intorno, ne arriverà qualcuno anche vicino alla porta, è già successo, e allora fiorisci ciliegio, fiorisci in fretta e non aver paura, dal vento non posso difenderti ma da tutto il resto sì, vengo ad abbracciarti e facciamo una festa, e se arriverà la pioggia raccoglierò i petali uno ad uno, in qualche modo mi ci farò una corona e mi nominerò, da sola, Regina del Ciliegio.
Suona bene.


28 marzo, 2014

Il Vaso delle Biglie.


Conservava il suo vaso di biglie colorate nel ripiano più in vista della cucina.
Una passione da sempre, le biglie di vetro.

Ogni tanto però, ci voleva una rimescolata, andavano controllate, riviste una ad una, forse,anche spolverate. Una volta, aveva anche provato a dare un giro di lavastoviglie.

Certo, v'era modo e modo.
Si potevano accarezzare con un panno morbido, con tenerezza quasi, magari con quel piumino da polvere che giaceva in un armadietto e che faceva tanto Desperate Housewife.
Oppure, si potevano sciacquare con l'acqua gelata, di malagrazia, di fretta, le biglie sono forti sì ma non amano essere bistrattate, certo, a chi piacerebbe?

Le biglie del vaso erano una delle cose che aveva al mondo più care.
Quel giorno, aveva preso il vaso distrattamente, molte erano scivolate fuori, qualcuna aveva perfino rischiato di rompersi.
Alla fine, però, era riuscita a recuperarle tutte, carponi sul pavimento, sotto i mobili e dietro alle sedie, le aveva sciacquate con grazia e sapone Marsiglia, asciugate con un panno candido, rimesse nel vaso, riposte fra le cose al mondo più care, nel ripiano più in vista della cucina.



26 marzo, 2014

Sola.

Non esiste l'unità di misura della solitudine.
Forse, nessuno ci ha mai pensato in realtà, nessuno ci si è messo mai a studiarlo sul serio, vediamo, quanto sola sono da uno a mille.
Dati confusi, di difficile calcolo per tutti, figuriamoci per me, con troppi fattori da tenere a mente, col riporto di due, il 3 nel 9 sta 3 volte, pigreco e raggio x raggio x 3,14. Ecco. Non viene.

La solitudine non si calcola, si sente.
E ci sono momenti dove è più facile calcolarla, dove tutto ti appare lampante eppure così confuso.
La notte, esempio, quando non sai se dire Sono le 4 di notte o le 4 del mattino, che effetto diverso che fa.

Ci sono notte che non dormi, e stai lì a studiare a memoria gli alberi al di là della finestra, col buio non si dorme, voglio vedere fuori. O se va male, ripassi per bene il ripiano del comodino, la matita, gli orecchini, un bicchiere d'acqua, il libro di Fosca che pure hai riletto un pò, ieri sera, ma che stavolta non è servito.

Sentirsi soli è brutta questione.
Non si quantifica in persone che hai intorno, certo che no, con tutte quelle che ho dovrei stare a posto per la vita. Sentirsi soli è una condizione dell'anima, del cuore, forse, che non trova pace, che non trova la strada, che sbatte e sbatte di qua e di là, un calabrone sul vetro, una farfalla intrappolata in un barattolo.

Di notte poi, si è più soli che mai, i pensieri spinosi diventano macigni a schiacciarti e valanghe a travolgerti, e si respira appena per non svegliare nessuno, e poi ci si fa un giro si sotto, o di sopra, a controllare che tutti dormano nei loro letti e che tutto sia tranquillo e perfetto, e senza pieghe, ma quella stropicciata sei tu, che sei perfino uscita sul terrazzo col gatto, lui sì che non ti ha voluto lasciare sola.

la solitudine ti avvolge come un mantello pesante, stoffa vecchia e sporca, ti imprigiona come si fa con le lucciole, due mani chiuse e non mi scappi, e la tua luce nessuno la vedrà, finchè sei qui dentro.

stare sveglia non mi piace, mi fa pensare pensieri che non voglio pensare, i pensieri non si scelgono come le fragole al mercato, col buio che c'è non si riesce a vedere.

sola fra mille, mica solo la notte, io contro il resto del mondo, salva solo in questa casa, salva con la luce ma col buio non c'è storia, il buio è cugino del sentirsi soli, ti abbraccia sì ma stacci attento, non fidarti del buio, non fidarti di nessuno, cuore schiacciato nel barattolo, lucciola imprigionata, stupida farfalla, stupida e sola.



20 marzo, 2014

Viola nel Muro.


Non si capiva come avesse potuto crescere lì.
Senza acqua, senza terra, solo col sole.
Inspiegabile.
La viola era nata proprio lì, tra il muro e la staccionata verde dove si sarebbe abbarbicato, di lì a poco, il gelsomino.
La scoperta fu fatta una mattina di marzo, stendendo le lenzuola, la meraviglia dei primi giorni di bel tempo è proprio stendere fuori, all'aria bella, col profumo del sole.
La viola era lì, un ciuffetto di smeraldo e qualche bottoncino di viola chiaro, caramelle quasi, Violette Leone, le conosco bene,sono state i confetti per il mio matrimonio.
La viola del muro aveva deciso di nascere lì, senza preavviso, senza grandi pretese, senza alcuna invidia delle viole dell'aiuola, di là, che invece avevano sfidato la corteccia di pino delle rose e godevano del privilegio della primissima fila. Guarda Che Belle, viola scuro e foglie larghe.

La viole del muro sono gemme incastonate nel nulla, rendono meraviglioso un pezzo di cemento armato e una staccionata spoglia, fanno di un angolo inutile un angolo bello, semplice, colorato appena, viola chiaro e foglie piccole, loro.

Vorrei essere viola del muro anche io, avere il coraggio e resistere, senza terra, a dispetto di tutti.
Un pò, la sono.
A volte non mi riesce, ma ci sono giorni in cui mi sento invincibile e forte, e di me dò il meglio, i colori pastello, le foglie tenere, quel che so fare, qualche parola a un'amica, risate nel telefono, sorrisi anche, se sorridi al telefono se ne accorgono, non lo sapevi?

Oggi il sole non c'è.
La viola nel muro è sempre lì, morbidissima, l'ho persino accarezzata questa mattina.

Che miracolo sei, viola perfetta di primavera, avamposto di giornata meravigliose che verranno, messaggera di bellezza e pace, che mondo bizzarro è mai questo se nasci e mi sorridi da un angolo di muro.
Imparo da te forza e tenacia, imparo da te a resistere, imparo da te l'inaspettato, la gioia piccola, stamattina, e per mille altri giorni ancora, non mi farò sommergere, non mi farò schiacciare.

 Sarò Viola nel Muro, vedrai, riuscirò.


Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...